Seguito II – memoriale e gallerie
Al suo arrivo a Melk l’Armata Rossa ha trovato il sottocampo di Melk abbandonato e ha utilizzato il terreno come guarnigione sovietica per poco tempo. Tra il gennaio 1946 e la fine del 1948 la caserma serviva ad alloggiare temporaneamente 70.000 sfollati di origine tedesca provenienti dell’Europa meridionale e sudorientale (i cosiddetti “Volksdeutsche”) che in seguito sono stati trasportati in Germania.
Mentre il terreno della caserma è di nuovo stato utilizzato come guarnigione dalle forze armate austriache dal 1956, la zona del crematorio minacciava di andare in rovina già nei primi anni del dopoguerra. Questo sviluppo ha provocato un intervento dell’Associazione Austriaca dei Campi di Concentramento (KZ-Verband) nel 1948. Anche la comunità degli ex detenuti francesi, l’Amicale de Mauthausen, ha criticato il cattivo stato dell’edificio. Già nel 1949 l’Amicale ha appeso una lastra commemorativa durante uno dei suoi “pellegrinaggi”.
Il 2 luglio 1950 il terreno su cui si trova l’edificio del crematorio è stato affidato alla custodia della città di Melk – e soprattutto grazie all’intervento del generale Marie Émile Antoine Béthouart, l’alto commissario francese in Austria. Nel 1951 l’Associazione dei Campi di Concentramento della Bassa Austria ha cominciato dei lavori di manutenzione e ha appeso una prima lastra commemorativa austriaca. Undici anni dopo il terreno è stato dichiarato monumento pubblico e trasformato in un memoriale. Negli anni seguenti molte altre lastre commemorative sono state appese non soltanto all’esterno, ma anche nella sala del forno crematorio.
Lo studio scientifico della storia del campo di concentramento di Melk è cominciato soltanto molti decenni più tardi. Negli anni 1980 Bertrand Perz si è dedicato alla storia del campo nell’ambito della sua tesi di laurea. In seguito ha realizzato, insieme con Gottfried Fliedl, la prima mostra permanente nei locali dell’ex crematorio che si può ancora visitare oggi.
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